martedì 17 novembre 2009

In occasione dell'anniversario della morte di un combattente per la Liberta' della sua Terra

martedì 20 ottobre 2009

Come abbinare grande musica e lingua popolare (sfondando così sui media e contribuendo alla battaglia identitaria)







giovedì 8 ottobre 2009

L'arcusgi (gli archibugi)

Un brano de L'Arcusgi, un gruppo a forte connotazione Indipendentista che ha un grande successo fra i giovani Corsi.

il testo:

Figlioli di stu sole chi piccia le cuscenze
E scrivenu a storia contr'a le preputenze
Fratelli di stu ventu chi porta le sperenze
Di Populu Corsu elli so le sustenze

Anu fattu a scelta di campà per dumane
Acelli di a notte ch'un temenu l'arcane
A l'orlu di a machja quandu s'arrizza mane
Stendi lu sô volu versu d'altre muntagne
So elli

E si tù e so eiu à porghjelli la manu
E simu centu milla è un populu sanu
Quandu fiurisce a machja à l'entre di lu branu
A custrui l'avvene è sumina lu granu

So elli è simu noi machjagjolu è cappiaghju
Fiaccule mai spente da sparghje lu messaghju
In lettere di focu à lu mese di maghju
Quandu a la turchina cummincio lu viaghju
So elli

Senza mai stancià nè mai rifiatà
Cumbatenti d'onore di Santa Libertà
Parechji so spariti à lu fior'di l'età
Surghjent'è acque linde di lu fium'unità

Parechji so spariti à lu fior'di l'età
Surghjent'è acque linde di lu fium'unità.

Il contributo musicale de I Muvrini a questa bella lotta

Continua la lotta per salvare il Rizzanese, il cui ecosistema e' minacciato dalla costruzione di una diga

martedì 29 settembre 2009




Corte, l'antica capitale della Corsica Indipendente fondata da Pasquale Paoli, si trova al centro dell'isola, fra alte montagne e vallate meravigliose.
E' dominata dalla Cittadella, quasi completamente visitabile, ed e' sede dell'Universita' della Corsica. Nella Cittadella ha sede anche il Museo della Corsica, interessante esposizione che riguarda la Storia e le Tradizioni isolane, dove, grazie anche ad audiovisivi, e' possibile farsi un chiaro concetto di quella che fu anche la storia economica di questa martoriata Terra.
Di fronte all'ingresso della cittadella ha sede la Casa della Corsica, con all'ingresso un grandioso bandierone corso.
Anche l'Universita' fu un'iniziativa di Paoli, convinto assertore che per raggiungere la Liberta' la Corsica doveva dotarsi di una classe dirigente preparata.
Concetto questo che, purtroppo , nelle nostre Terre e' stato finora quasi totalmente disatteso. Significativo il motto di Paoli:"Studia' he' Liberta'"......




Questo e', secondo me, un luogo che ogni amante della Corsica e delle sue tradizioni dovrebbe visitare. Si trova a Corbara, nella Balagna, la regione che dalla zona di Cap Corse porta verso Calvi. Corbara fu fondata nel 816 dc da un certo Guido de Sabellis, un principe romano che, grazie alla sua vittoriosa campagna contro i Saraceni che occupavano questa parte dell'Isola, ricevette dal Papato in dono tutta la regione della Balagna e si stabili' in questi luoghi. Non c'e' bisogno di dire che si tratta di un classico borgo incastonato nella montagna, con strette vie ed alte case, come molti altri, ma nel nostro caso nasconde un vero tesoro. Nel centro del borgo c'e' infatti la casa di Guy Savelli (non dice niente il nome ed il cognome?), un incredibile amante della propria terra che ha raccolto circa 50.000 pezzi che vanno dagli scritti di Pasquale Paoli ai reperti riguardanti i lavori agricoli, dalle monete ai coltelli, dagli antichi strumenti musicali ai libri introvabili, dalle cartoline illustrate alle sentenze dei tribunali,ecc. Tale dovizia di reperti non si trova neppure nel bellissimo Museo della Corsica che si trova a Corti, la storica Capitale della Corsica Indipendente.
Due particolari ancora per inquadrare il personaggio: il nonno, medico, fece gli studi a Milano e, fatto incredibile in questa societa' dei consumi, NON SI PAGA L'INGRESSO. Infatti Savelli vi condurra' per mano nelle varie sale illustrandovi gli oggetti in suo possesso per il puro gusto dello storico e dell'appassionato, descrivendovi ogni particolare e sbottando spesso con :"Guardate, questa e' proprio una bella storia.......". Grazie Guy Savelli, per l'amore che porti verso la tua incredibile Terra e per la passione che ci trasmetti.....


lunedì 21 settembre 2009


U NATIVU, menhir ritrovato nei vigneti di Patrimoniu, nella regione del Nebbio, nelle vicinanze di San Fiorenzu (St.Florent)



NONZA (Cap Corse) - un'enorme spiaggia di ciotoli neri ed un mare color turchese



La Cala di Rondinara, una delle meraviglie della Terra Corsa



CORSICA, L’ARMATA DI L’OMBRA
Proseguendo nella veloce carrellata nelle Terre Europee che hanno visto le lotte Indipendentiste di maggiore entità, vorrei questa volta soffermarmi su una zona geograficamente vicina alle nostre Patrie Padano-Alpine e che vanta ormai secoli di confronto contro gli occupanti, ma che nella cognizione generale non gode della stessa attenzione riservata ad altre. Parlo della Corsica e del conflitto che oppone il suo Popolo allo Stato forse più centralista d’Europa, la Francia giacobina e sciovinista. Ma forse sta proprio nella potenza mediatica francese il motivo per cui una coltre di silenzio si è abbattuta sulla lotta corsa. Quello che comunque trovo strano è che anche negli ambienti autonomisti nostrani i Corsi vengano quasi dimenticati e sicuramente messi in secondo piano rispetto a Baschi o Catalani. Eppure, per esempio, in Corsica troviamo molto sviluppato il concetto di eco-nazionalismo o eco-indipendentismo, uno dei filoni della nuova lotta indipendentista anche di casa nostra e che ha attirato l’attenzione in chiave antimodernista persino di intellettuali del calibro di Massimo Fini, grande estimatore dell’isola e delle sue genti. Terra selvaggia e bellissima, la Corsica è posta in posizione strategicamente interessante e ciò ha determinato ogni tipo di dominazione ed oppressione. Nei secoli si è passati dai Romani, ai Franchi (che la cedettero al Papato nel 774 ), ai Pisani ed ai Genovesi. E qui, per inciso, si verifica uno dei primi casi conosciuti di ingerenza fattiva dell’economia sulla politica: Genova cede la Corsica al Banco di S.Giorgio, istituzione bancaria privata ligure, che doveva garantirne la governabilità e lo sfruttamento. Arrivano poi gli Aragonesi ed iniziano nel contempo i primi moti di carattere indipendentista, come quelli guidati da Sampiero Corso contro Genova. Rivolte importanti, come quella del 1729, ma sempre con scarsi effetti, forse per la mancanza di un vero leader. Finalmente gli isolani lo trovano quando la testa della lotta di indipendenza viene presa da un personaggio di grande carisma e capacità, Pasquale Paoli, che diventerà l’eroe nazionale corso ed il punto di riferimento di ogni movimento indipendentista sino ai giorni nostri. Purtroppo nel 1768 la Francia viene in possesso dell’isola e dopo dure battaglie, con la sconfitta di Ponte Nuovo, svanisce ogni speranza di libertà. Una nuova fiammata nel 1816, e poi il nulla, solo fame, sfruttamento e dolorosa emigrazione per migliaia di corsi, destino comune a tutte le terre occupate dagli Stati Centrali europei in quel periodo. Dobbiamo giungere agli anni ’60 del secolo successivo per ritornare a parlare di indipendentismo corso, a causa anche della sempre più pressante oppressione transalpina: infatti, dopo aver riempito la terra corsa di truppe di ogni genere (ad esempio, la famosa Legione Straniera ha importanti basi in quella regione), Parigi cerca di risolvere il problema del rimpatrio degli ex-coloni di Algeria favorendo il loro insediamento in Corsica, penalizzando ancor di più il già fragile equilibrio socio-culturale isolano. Scoppiano rivolte e nel 1976 viene fondato il FLNC (Fronte di Liberazione Nazionale Corso), che inizia la sua azione politico-militare. Da allora si susseguono trent’anni di atti politici ed azioni militari contro le forze occupanti francesi, con attentati ( nel 1976 uno al giorno ….), scontri a fuoco e vittime da entrambe le parti (ricordiamo fra tutte il prefetto Erignac ed il giovane militante corso Ghjuvà Batti Acquaviva). Purtroppo l’azione politica è fortemente penalizzata dalla straordinaria frammentazione in partiti e movimenti, per cui lo Stato oppressore ha facile gioco nell’imporre la propria potenza ed incarcerare centinaia di Patrioti. In questo periodo maturano però due dei temi che caratterizzeranno la lotta del FLNC negli anni successivi: la lotta alla droga e quella contro la speculazione immobiliare. Partendo dalla constatazione che lo Stato Francese utilizza la diffusione di droga per stroncare la componente giovanile della società isolana, il FLNC inizia una dura lotta contro gli spacciatori di stupefacenti, spesso identificati nella popolazione maghrebina, attirandosi spesso l’accusa di razzismo, ma ripulendo, in modo molto pragmatico, le piazze da questo mercato. Secondo filone è l’eco-nazionalismo: sulla base del concetto che la Corsica è dei Corsi, viene attuata una dura opposizione contro il progetto di cementificare grande parte delle belle coste corse e stravolgerne l’eco-sistema, con la creazione di villaggi turistici e seconde case per francesi ed italiani. A suon di esplosivo vengono colpite queste iniziative, spesso portate avanti dalle grandi multinazionali immobiliari con base a Parigi, e dissuasi i “nuovi padroni” a continuare con gli insediamenti. Certo questo può comportare una qualche forma di regresso economico, ma i Corsi sono disposti a rinunciare ad una parte del “progresso “ e dei suoi “benefici”, pur di continuare a vivere tranquillamente nella propria Terra. Ecco, questo penso possa essere un tema di attualità anche per noi, sicuramente usando strumenti un po’ meno “rumorosi” di quelli dei patrioti corsi. In effetti nelle nostre Terre sta sempre più avanzando ogni tipo di speculazione cementificatrice, con la scusa dello sviluppo economico. Stiamo toccando con mano quali siano i poteri di questi speculatori ed è venuto il momento, anche da parte nostra, di iniziare una dura lotta contro ogni tipo di violenza contro il nostro ambiente, in modo da cercare di trasmettere alle future generazioni almeno quel poco che resta. Soprattutto per gli abitanti dei territori limitrofi alla metropoli milanese, che vedono venire avanti progetti mostruosi, portati avanti dai “soliti” nomi (vedi EXPO) e che vengono spacciati come sinonimi di benessere e lavoro per le genti lombarde. Torniamo agli amici Corsi per annotare un altro aspetto interessante della loro lotta: nell’ambito della creazione di una nuova società corsa, venne percorsa anche la strada della creazione di nuovi organismi di rappresentanza dei settori operai, in modo da marcare ancora più nettamente la caratteristica indipendentista. E’ questa una strada che ha trovato pratica soluzione, per esempio, in Euskal Herria, dove i sindacati indipendentisti raccolgono la maggior parte dei consensi. Veniamo adesso ai giorni nostri ed a una importante novità nel panorama della lotta indipendentista corsa: il 6 luglio 2008 all’Università di Corti si è svolta una riunione di fondamentale importanza fra 300 militanti indipendentisti con il preciso scopo di superare le divisioni fra Fratelli. Con la presenza di vari movimenti, da Corsica Nazione a U Rinnovu, da Fronte Populare a Ghjuventù Indipendentista e a Ghjuventù Paolina ed altri, si è presa la decisione di unire le forze nella Lotta di Liberazione Nazionale, portando avanti nelle istituzioni e nelle piazze le istanze espresse in forma militare dal FLNC. Da indipendentisti non possiamo che gioire di questo nuova iniziativa dei Fratelli Corsi, territorialmente così vicini e ai quali ci accomuna il tentativo della difesa della propria Identità, delle proprie Terre e della propria Cultura, nell’ottica di un comune antagonismo all’oppressione, ovunque si manifesti e da chiunque venga portata avanti, per giungere alla creazione di un Europa dei Popoli delle Piccole Patrie finalmente autodeterminati.

Alberto Schiatti

Articolo pubblicato sul n.25/2008 de Il Cinghiale Corazzato, organo CAP-Universita' Cattolica Milano

sabato 12 settembre 2009

La colonna sonora del video che ho inserito nel Blog e' costituita dalla canzone "Corsica" eseguita dalla rockstar francese Jacques Dutronc e dal gruppo de I Muvrini, durante un concerto all'Olympia di Parigi.
Questo gruppo nasce negli anni 70 e i promotori sono i fratelli Bernardini, figli di un noto poeta corso. Partendo dal canto polifonico (patrimonio della cultura isolana) i Muvrini inseriscono brani, sempre in lingua corsa, anche di genere rock, acquisendo in breve grande popolarita'.
Questa popolarita' si evidenzia dal grande afflusso di pubblico ai loro concerti: ho avuto il piacere di assistere ad uno di tali eventi verso la meta' di Agosto a San Fiorenzu (St. Florent) e di notare come il pubblico canti con loro, creando un clima incredibile che ricorda da vicino le esibizioni dei gruppi irlandesi o scozzesi.
Tale legame ideale e' accresciuto anche dalla presenza di strumenti classici della musica celtic: violino e pipes suonati alla grande!!!
Da sempre esecutori di brani che richiamano la durezza della vita isolana, la tristezza dell'emigrazione e la condizione di sudditanza dei Corsi, ultimamente I Muvrini hanno inserito brani che si richiamano all'identita' e all'econazionalismo: da questa estate eseguono "La Canzone di u Rizzanese" composta a difesa di uno dei principali fiumi corsi, il cui ecosistema e' messo in grave pericolo dalla costruzione di una diga. La canzone e' molto bella e coinvolgente e il pubblico acclama il gruppo e la partecipaziona a tali tematiche.

Sito del Gruppo http://www.muvrini.com/rdv.php
Sito a difesa del Rizzanese con video de I Muvrini http://www.rizzanese.fr/actu.html

giovedì 10 settembre 2009















Vorrei iniziare dall'ultima in ordine di tempo: la meravigliosa Corsica e il suo fiero Popolo, mai domo e sempre alla ricerca della propria Indipendenza da ogni occupante.


Vorrei condividere in questo Blog "Terre e Popoli" le esperienze di viaggio e di ricerca personale su alcune Terre meravigliose visitate negli ultimi anni o che mi riprometto di visitare nei prossimi (al cielo piacendo....) e sui Popoli che le abitano, Popoli spesso non riconosciuti ufficialmente come tali, ma che sono ben consci della propria identita' e che sono ancora alla ricerca della propria Liberta'.